Il tennis è uno sport multidirezionale che implica frequenti cambi di direzione, movimenti rapidi e improvvisi, oltre a richiedere agilità e salti.
Accelerazioni e decelerazioni rapide rendono questo sport estremamente esigente per le funzioni del piede. Il corpo compie deltazioni e queste vengono trasmesse al suolo attraverso il piede.
Il piede deve quindi essere in grado di creare e assorbire le forze di reazione causate da improvvisi cambi di direzione, movimenti veloci e salti. Se non è in condizioni meccaniche ottimali, può subire danni.
Le distorsioni alla caviglia rappresentano una delle principali cause di interruzioni prolungate dell’attività sportiva. Questo tipo di infortunio spesso genera dolore cronico e riduce le capacità di gioco dell’atleta. E succede, a volte, che il livello di prestazione precedente diventa difficile da recuperare.
La spalla è direttamente coinvolta nell’atto atletico, essendo il fulcro rispetto alla racchetta da tennis, quindi particolarmente esposta a traumi.
Tuttavia, è importante considerare che la spalla si trova al centro di una catena cinetica che inizia con il polso (che tiene la racchetta) e i piedi (punto di contatto con il suolo). Di conseguenza, la posizione del polso e le sollecitazioni irregolari provenienti dal piede e dall’arto inferiore possono influenzare la spalla.
È ragionevole considerare la funzione del piede altrettanto cruciale quanto gli altri strumenti tecnici nell’attività sportiva. Devono adattarsi e reagire alle forze dinamiche per garantire un movimento ottimale; la loro funzionalità impatta sulla meccanica del ginocchio, dell’anca e della colonna vertebrale. Dal momento che la spalla è connessa alla colonna vertebrale, quest’ultima può indirettamente influenzare la spalla e il braccio, compresa la gestione della racchetta da tennis.
Prevenire gli infortuni
Molto è stato detto riguardo ai protocolli da seguire in caso di infortunio,
ma poco sulla prevenzione degli stessi.
L’utilizzo di sistemi informatici specializzati consente di raccogliere dati quantitativi sulla funzione dinamica e cinematica del movimento. Acquisiti tramite pedane di forza e solette elettroniche consentono ai podologi dello sport di comprendere in modo più approfondito la biomeccanica degli atleti e di sviluppare trattamenti ortesici e riabilitativi su misura.
Uno studio preliminare mira a valutare l’uso delle solette elettroniche dinamometriche durante varie attività legate al tennis. Per questo scopo, è stato utilizzato un normale computer per gestire il software di analisi.
Le solette elettroniche dinanometriche sono state posizionate sulla gamba dei soggetti utilizzando un’apposita chiusura in velcro. Cavi collegati al registratore di dati sono stati ancorati al dispositivo e posizionati intorno alla vita dei partecipanti, permettendo loro di muoversi liberamente.
Il registratore di dati è stato successivamente collegato al computer tramite cavi di connessione seriale.
Dopo un breve periodo di esercizio libero, le solette sono state tarate e controllate, con una taratura eseguita prima di ogni esperimento. Ai partecipanti è stato chiesto di eseguire il gesto atletico ripetutamente.
Le pressioni esercitate sui piedi sono quindi state registrate e la media delle pressioni è stata calcolata basandosi su cinque movimenti consecutivi, osservate bilateralmente per ciascun esperimento.
L’analisi è stata eseguita sia con i soggetti scalzi sia con le loro scarpe da tennis durante esercizi come il colpo di diritto, rovescio e il servizio. Inoltre, sono state sviluppate calzature specializzate per una vasta gamma di attività sportive, mirando a proteggere il piede da molteplici forze e a migliorare le performance atletiche.
Nonostante gli sforzi compiuti per ottimizzare la performance e proteggere il piede, esistono pochi studi, al di fuori di quelli concentrati sui piedi diabetici, che offrono informazioni quantitative su come il piede reagisce all’interno delle calzature sportive.
Questo studio preliminare dimostra che le solette elettroniche dinanometriche possono fornire informazioni quantitative utili per confrontare le risposte delle calzature su atleti diversi, per comprendere meglio la costruzione e il design delle calzature sportive e, infine, per migliorare il gesto atletico e conseguentemente le prestazioni.
Prevenire e ottimizzare
Quando si parla di alti livelli di performance, la scienza sportiva è sempre più coinvolta nell’ottimizzazione dei metodi di allenamento.
Nel tennis, numerose variabili influenzano le performance dei giocatori e spesso i piani d’allenamento si basano sull’esperienza personale più che su dati quantitativi. La mancanza di dati quantitativi e di considerazione sulla funzione biomeccanica dell’atleta è evidente.
L’impiego di studi computerizzati potrebbe fornire dati quantitativi utili agli allenatori per personalizzare i movimenti dei colpi, ottimizzando l’attività muscolare e riducendo il rischio di traumi.
Analogamente alle auto da Formula 1, la performance non dipende solo dalla potenza, ma anche dalla stabilità, dal carico sui pneumatici e dalla scelta corretta dei pneumatici stessi. Lo stesso concetto si applica agli atleti: la performance non dipende solo dalla forza di impatto sulla palla, ma anche dalla dinamicità del movimento, dall’efficienza muscolare e dall’energia impiegata.
Nessun pilota correrebbe senza conoscere le specifiche degli ammortizzatori; allo stesso modo, gli atleti dovrebbero considerare la propria biomeccanica.
Comprendere la dinamica del movimento e la biomeccanica del piede è fondamentale per sviluppare metodi d’allenamento personalizzati e prevenire traumi, ottimizzando l’attività muscolare.
È un lavoro di squadra, dove allenatori, preparatori atletici, podiatri e ortopedici collaborano sfruttando i sistemi computerizzati moderni per acquisire una conoscenza dettagliata e migliorare le performance atletiche.
Il Prof. Dr. Luca Avagnina ha sviluppato un esclusivo sistema di progettazione e realizzazione di speciali podortici plantari sportivi, unici e totalmente personalizzati e testati su ogni singolo paziente !